Il testo che qui
pubblichiamo è la prefazione di
Bonifacio Vincenzi alla silloge poetica di Pasquale Montalto, edita
recentemente da Apollo Edizioni. Il volume, tra l’altro, è il sesto della
collana “Chatila” e contiene una doppia silloge: Il dialetto della vita di
Pasquale Montalto e Il Sogno La Vita La Bellezza
di Domenico Tucci.
Pasquale
Montalto condivide il dialetto della vita con le parole dell’amore
di
Bonifacio Vincenzi
“Sono
uomo:duro poco/ ed è enorme la notte./ Ma guardo verso l’alto:/ le stelle
scrivono./ Senza intendere comprendo:/ sono anche scrittura/ e in questo stesso
istante/ qualcuno mi sillaba.”
In
questi pochi e significativi versi di Octavio Paz sta tutto l’operare del
poeta. C’è dell’altro, però. L’Uomo e
l’Universo, per esempio. L’uno di fronte all’altro, così spaventosamente diversi. Il limite e la dimensione senza
limiti. Il tempo limitato della vita e, dall’altra parte, il tempo che si
annulla perché diventa relativo.
Poi
c’è la poesia che recupera questo strappo raccontando l’istante a suo modo, tenendo conto della
ragione, ma andando oltre, cogliendo nel silenzio il senso ma
anche ciò che viene prima e dopo il senso.
Chi
conosce Pasquale Montalto sa del suo rapporto intimo profondo con la poesia.
Scrivere per lui è un atto di fede, è
un impegno irrinunciabile, è scavalcare
le chiusure, è battere i tasti
dell’amore e della pace.
D’altronde,
ci sono due tipi di persone al mondo: quelli che vivono rivolti verso la morte
e quelli che vivono rivolti verso l’amore. Montalto ha scelto di vivere rivolto
verso l’amore. Ma l’amore è possibile viverlo solo qui e ora. Non si può amare nel passato né nel futuro. Si può amare
solo qui e ora.
La
poesia è un atto d’amore, coglie l’attimo del qui e ora. Per Pasquale Montalto nel cuore e nella poesia anche il
dolore non è mai definitivo e opprimente ma può mutare e trasformasi
improvvisamente e in quell’attimo che arriva,/ dove la vita cambia registro,/ col fiore
del ciliegio/ e il sapore del melograno,/ sull’odorosa brezza della pigna,/ si
rinnova la ragione del vivere.”
L’uomo
consapevole e il poeta sanno che l’inferno in questo mondo non smette mai di
ardere, non si è mai al sicuro dal male e dall’angoscia, ma è proprio in questi momenti che magica speranza,appare la poesia,/ che
puntuale filtra nello spazio nero,/ non per scriverla, ma per essere
ascoltata,/ e per seguire il tracciato di una parola,/ che non è più parola al
vento,/ ma sincerità di cuore …”
Nel
dialetto della vita la condivisione è la parola più importante. L’amore, per
avere senso, bisogna poterlo condividere attraverso la poesia, attraverso i
gesti semplici del dare. Condividere è una delle grandi virtù spirituali.
Il
poeta Montalto condivide ciò che è,
condivide ciò che fa. Condivide l’Amore, condivide la Bellezza, condivide la
Speranza, condivide il suo continuo e immutato Stupore. Lo fa attraverso la
parola vera, bella, libera, giusta.
Nel
dialetto della vita l’amore è nel volto delle madri, è nel risveglio di ogni giorno ed è sempre capace di tutelare
una vita senza ego, una vita umile, una vita semplice, una vita in cui Dio e
l’Umanità possano vivere. Nel dialetto della vita il sentire è capace di armonizzare
il giusto modo di pensare.
Scriveva
Edmond Jabès che “esistere è aprirsi progressivamente alla condivisione. È
condividere la vita con la vita, la gioia con la gioia, il dolore col dolore,
la morte con la morte. Insomma, l’istante con l’istante.”
Pasquale
Montalto condivide una visione della vita nella sua totalità. L’accetta per
quella che è anche se si riserva, attraverso la poesia, di cogliere ed elevare
tutte quelle manifestazioni capaci di riscaldare il cuore.
C’è
luce nei suoi versi. Ci sono i profumi, ci sono i colori, c’è l’aura nei
luoghi, nelle persone e nelle cose. Alla fine ciò che lui profondamente vuole,
senza eccessive pretese, è che il posto in cui vive diventi più vivo è più
bello, più in sintonia con il suo cuore.
Il
sentiero che lui percorre è semplice ed è facile e tutto ciò che gli occorre
per vivere bene e per vivere meglio, è questa suo profondo rapporto con la vita
e con la poesia perché, come lui stesso confessa in questi versi: “senza pensieri, senza pretese,/ sono gli
anni/ del dialogo con me stesso./ E ho allontanato il mio designato destino/
per costruire e aprire la via/ alla grande ricchezza/ e al potere di
immaginare/ un domani diverso./ Sono pronto a seguirti/ e amarti in verità e
libertà,/ mia essenziale leggerezza,/ centro dell’anima ispirata, SE’,/ che
nella giocosità della gioia/ravvivi di fantasia il mio cuore felice.”
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