La poesia di Daniele Gorret: un respiro
unico con voce doppia
di
Bonifacio Vincenzi
“Anselmo Secòs nacque nel frastuono:/ quello d’ospedale e fuori
d’ospedale:/ voci di camici e grida di neonati/ e – appena fuori – d’auto e di
passanti./Sarà per questo – per semplice reazione -/ che dal chiasso rifugge a
gamba tesa:/ appena sente le urla e i litiganti,/ trova una scusa e corre in
qualche bosco/ ( per sua fortuna c’è ancora qualche bosco)/ o si rifugia in
camera o in soffitta/(cosa è più bello di stanza e di soffitta?)(…)”
Si può partire da qui per
cercare di cogliere l’anima e il senso di questa raccolta di poesia di Daniele
Gorret, Quaranta citazioni per Anselmo
Secòs (LietoColle). Chiaramente è solo un piccolo assaggio in versi del
poeta di Aosta ma proprio per lo spirito che anima l’intera raccolta questa
poesia ( come tutte le altre) non si può leggere senza la citazione che
l’accompagna che in questo caso è di M. Heidegger: “Sapeva tacere: era una di quelle persone con cui si poteva tacere
durante una passeggiata.”
E il finale della stessa
poesia ci fa capire perché le citazioni
sono così importanti in questo libro:
“Sembrano già – di loro, lì da soli-/preludere al momento vasto e forte/
in cui silenzio sarà dòmino e dio;/sarà da solo, avrà Tutto, Completo/ non gli
occorrerà che lettera maggiore:/ sarà Silenzio, avrà campo su tutto,/
cancellerà Chiacchiera e Baccano,/ resterà Lui, Re di catacombe,/ Re di Futuro,
Re d’ogni giudizio,/ ed Anselmo Secòs a modo suo avrà vinto, celebrerà quieto
il cerchio suo che è chiuso.”
Quaranta citazioni per
quaranta poesie dove il respiro è unico e la voce doppia e ciò che spicca è
la tensione inventiva e una sicura ricerca del vero.
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