Capoverso:
omaggio a Pasolini
di
Bonifacio Vincenzi
“Sono quarant’anni che
abbiamo perso Pasolini. “Lascia un vuoto incolmabile”, si dice abitualmente
così degli scomparsi, ed è una frase spesso un po’ bugiarda. Ma in questo caso
è vero: Pasolini non è stato sostituito da nessuno, probabilmente non era
possibile. Con lui se n’è andato un modo diverso di intendere e praticare il
ruolo dell’intellettuale: non un professionista dell’editoria e delle lettere,
ma un “sacerdote”, una persona che si vota all’elaborazione teorica, alla
percezione del “senso”, e a queste informa tutte le scelte della sua vita.
Inseguendo una idea di coerenza assoluta e sposando quelle scelte costi quel
che costi, fino alle estreme conseguenze. Pagando, se necessario, anche con la
vita. Di gente così, in Italia, non ce n’è più stata. E ci mancano, infatti,
interpreti del nostro tempo capaci davvero di farci cogliere quello che lo
sguardo superficiale non vede, di aprirci gli occhi a una comprensione più
profonda e più lucida della realtà. “
Questo è l’inizio dell’intervento
di Franco Dionesalvi “Senza Pasolini” che apre il numero 29 della Rivista di
scritture poetiche Capoverso,
interamente dedicato a Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dalla tragica
scomparsa.
Capoverso
(Edizioni Orizzonti meridionali) è
una rivista attiva da quindici anni in Calabria, una delle poche che è riuscita
a sopravvivere alla crisi. Ha in redazione intellettuali di tutto rispetto ma chi
conosce le vicende culturali di questa regione, sa che l’anima trainante di
questa rivista, a cui bisogna riconoscere il giusto merito, è sicuramente
quella del poeta e scrittore Carlo Cipparrone.
Il quadro complessivo che
emerge da questo volume di 176 pagine è quello di un lavoro fatto con estrema
attenzione e cura. All’intervento di apertura appena citato di Franco
Dionesalvi bisogna aggiungere quello di Francesco De Napoli: “Poesia e
Letteratura tra vocazione e provocazione. L’impegno educativo, sociale e
politico di Pier Paolo Pasolini.”
In pratica, gli interventi
di Dionesalvi e De Napoli, introducono i lavori di questo Omaggio a Pasolini. Lavori divisi in sei parti con in appendice un interessante e significativo Album fotografico.
La prima parte è dedicata
alla poesia pasoliniana e si arricchisce di otto interventi rispettivamente di
Eleonora Bellini, Giovanni Bianchi, Carlo Cipparrone, Pietro Civitareale, Pino
Corbo, Vincenzo Guarracino, Giuseppe Panella, Fulvio Papi.
La seconda parte, invece,
è dedicata alla narrativa di Pasolini con interventi critici di Saverio Bafaro,
Alessandro Gaudio e Sangiuliano.
La terza parte è dedicata
alla saggistica pasoliniana con un breve saggio di Angelo Gaccione: “Pier Paolo
Pasolini un intellettuale contro il potere.”
Al cinema di Pasolini è
dedicata la quarta parte con interventi di Paride Leporaci, Roberto Villa e
Alessandro Zaccuri.
Le ultime due parti di
questo numero di Capoverso
comprendono Le testimonianze e le Poesie per Pasolini.
Le
testimonianze sono di Giuseppe Bilotti (Pasolini insegnante nei ricordi di un
allievo); Gian Carlo Ferretti ( Sedici
anni di ricordi); Annarosa Macrì (
Pasolini e la Calabria).
I poeti che hanno dedicato
una loro poesia a Pasolini sono: Mariella Bettarini, Adele Desideri, Franco
Gordano, Gabriella Maleti, Anna Petrungaro, Raffaele Piazza.
Per concludere, è quasi
superfluo affermare che questo numero di Capoverso,
dedicato a Pasolini, rappresenta un ammirevole sforzo di analisi e sintesi
degli aspetti più importanti dell’opera pasoliniana. Un lavoro, insomma, di
altissimo livello per contribuire a mantenere vivo il ricordo di uno dei più
importanti intellettuali italiani che per mantenere attiva la sua coerenza è
andato incontro alla morte.
Immagini in ordine di
apparizione: 1. Copertina rivista, 2. Pier Paolo Pasolini, 3. Carlo Cipparrone
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