lunedì 5 ottobre 2015

Capoverso




Capoverso:
omaggio a Pasolini
di Bonifacio Vincenzi

“Sono quarant’anni che abbiamo perso Pasolini. “Lascia un vuoto incolmabile”, si dice abitualmente così degli scomparsi, ed è una frase spesso un po’ bugiarda. Ma in questo caso è vero: Pasolini non è stato sostituito da nessuno, probabilmente non era possibile. Con lui se n’è andato un modo diverso di intendere e praticare il ruolo dell’intellettuale: non un professionista dell’editoria e delle lettere, ma un “sacerdote”, una persona che si vota all’elaborazione teorica, alla percezione del “senso”, e a queste informa tutte le scelte della sua vita. Inseguendo una idea di coerenza assoluta e sposando quelle scelte costi quel che costi, fino alle estreme conseguenze. Pagando, se necessario, anche con la vita. Di gente così, in Italia, non ce n’è più stata. E ci mancano, infatti, interpreti del nostro tempo capaci davvero di farci cogliere quello che lo sguardo superficiale non vede, di aprirci gli occhi a una comprensione più profonda e più lucida della realtà. “  

Questo è l’inizio dell’intervento di Franco Dionesalvi “Senza Pasolini” che apre il numero 29 della Rivista di scritture poetiche Capoverso, interamente dedicato a Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dalla tragica scomparsa.




Capoverso (Edizioni Orizzonti meridionali) è una rivista attiva da quindici anni in Calabria, una delle poche che è riuscita a sopravvivere alla crisi. Ha in redazione intellettuali di tutto rispetto ma chi conosce le vicende culturali di questa regione, sa che l’anima trainante di questa rivista, a cui bisogna riconoscere il giusto merito, è sicuramente quella del poeta e scrittore Carlo Cipparrone.

Il quadro complessivo che emerge da questo volume di 176 pagine è quello di un lavoro fatto con estrema attenzione e cura. All’intervento di apertura appena citato di Franco Dionesalvi bisogna aggiungere quello di Francesco De Napoli: “Poesia e Letteratura tra vocazione e provocazione. L’impegno educativo, sociale e politico di Pier Paolo Pasolini.”



In pratica, gli interventi di Dionesalvi e De Napoli, introducono i lavori di questo Omaggio a Pasolini. Lavori divisi in sei parti con  in appendice un interessante e significativo Album fotografico.

La prima parte è dedicata alla poesia pasoliniana e si arricchisce di otto interventi rispettivamente di Eleonora Bellini, Giovanni Bianchi, Carlo Cipparrone, Pietro Civitareale, Pino Corbo, Vincenzo Guarracino, Giuseppe Panella, Fulvio Papi.

La seconda parte, invece, è dedicata alla narrativa di Pasolini con interventi critici di Saverio Bafaro, Alessandro Gaudio e Sangiuliano.

La terza parte è dedicata alla saggistica pasoliniana con un breve saggio di Angelo Gaccione: “Pier Paolo Pasolini un intellettuale contro il potere.”
Al cinema di Pasolini è dedicata la quarta parte con interventi di Paride Leporaci, Roberto Villa e Alessandro Zaccuri.

Le ultime due parti di questo numero di Capoverso comprendono Le testimonianze e le Poesie per Pasolini.

Le testimonianze sono di Giuseppe Bilotti (Pasolini insegnante nei ricordi di un allievo); Gian Carlo Ferretti ( Sedici anni di ricordi); Annarosa Macrì ( Pasolini e la Calabria).
I poeti che hanno dedicato una loro poesia a Pasolini sono: Mariella Bettarini, Adele Desideri, Franco Gordano, Gabriella Maleti, Anna Petrungaro, Raffaele Piazza.


Per concludere, è quasi superfluo affermare che questo numero di Capoverso, dedicato a Pasolini, rappresenta un ammirevole sforzo di analisi e sintesi degli aspetti più importanti dell’opera pasoliniana. Un lavoro, insomma, di altissimo livello per contribuire a mantenere vivo il ricordo di uno dei più importanti intellettuali italiani che per mantenere attiva la sua coerenza è andato incontro alla morte.

Immagini in ordine di apparizione: 1. Copertina rivista, 2. Pier Paolo Pasolini, 3. Carlo Cipparrone

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