domenica 27 maggio 2018

Album di famiglia





Album di famiglia di Carmela Mantegna
Un invito a rivivere il proprio passato
di Giuseppe Perpiglia

Non sono un lettore compulsivo, anche se leggo parecchio, ma questo agile volumetto è stato divorato in pochissimo tempo. La sensazione è stata molto strana, una sensazione che non mi era mai capitato di provare. Sembrava di leggere qualcosa di evanescente, tanto leggero da sembrare impalpabile, qualcosa che non dovesse lasciare traccia lacuna. Mi sono reso subito conto, però, che quelle parole e quelle frasi impresse nella carta si erano impresse parimenti anche nel mio animo, avevano lasciato qualche cosa dentro. È stato come leggere, anzi come rivivere la mia vita e i miei ricordi. È stato come ritrovare vecchi amici che, anche se non vedi da molti anni, ti sembra di non aver mai lasciato.


In questo romanzo Carmela Mantegna ha dimostrato la stessa abilità che Gemma riconosce alla madre ed alle sue foto, quella, cioè, di aver catturato frammenti di anima, presentando tante figurine in grado di comporre l’unico grande album della vita di ognuno di noi.
Dalle pagine del racconto si sprigionano ricordi e profumi, perché, come dice l’autrice, ogni ricordo porta con sé un profumo. Ma si percepiscono anche sapori ormai perduti, quei sapori che solo un bambino può sentire ed in ognuno di noi è sempre presente il bambino che è stato. Si tratta di ricordi, profumi e sapori che formano la nostra identità ed il nostro essere e per questo sono universali, per cui ognuno può ritrovarsi in essi.
Il racconto della Mantegna poggia sui ricordi, ma non è un’opera nostalgica dei bei tempi andati, al contrario, è un invito, seppure indiretto, a rivivere il proprio passato, ripercorrere i propri passi per affrontare con più sicurezza, determinazione e consapevolezza l’oggi, guardando al futuro con maggiore ottimismo perché, cito ancora l’Autrice, i ricordi continua ad amarli per tutta la vita, ma lasciali andare. È un rinvigorire le proprie radici per far sì che i rami del nostro vivere quotidiano siano più forti e frondosi, maggiormente in grado di resistere alle intemperie ed alle ingiurie del tempo.
I personaggi sono pochi ed appena abbozzati, a parte Gemma, ma ognuno di essi è un archetipo, un micro mondo, il tassello di un puzzle esistenziale che ha caratterizzato la vita di intere generazioni. Un modo di affrontare l’esistenza con un’accezione olistica, contrapposta all’iperspecializzazione imperante e spersonalizzante di oggi, in simbiosi con le persone e l’ambiente circostante, dove le cose si impregnano dell’esistenza degli abitanti, mantenendone per sempre le tracce.

È un volume da leggere e rileggere per aprire nuovi scenari del cuore e nuovi squarci nell’anima ed assaporare sempre più i valori pregnanti che ci fanno vivere un’esistenza degna di essere vissuta, perché capace di gratificare ed appagare lo spirito.

I bambini ciliegio e altre storie






I bambini ciliegio e altre storie
Un libro per l’infanzia di Giorgia Spurio
di Bonifacio Vincenzi


Si sa che la fiaba non racconta la vita così com’è, ma chiama sempre a sostegno della storia raccontata, un elemento magico, irrazionale che non si sovrappone, però, mai alla nostra vita, semmai, si aggiunge dando poi forza al messaggio che si intende inviare ai potenziali lettori.

Giorgia Spurio con  I bambini ciliegio e altre storie, recentemente pubblicato da Macabor, attraverso il racconto fiabesco manda dei messaggi chiari, frutto di una visione di vita mai prevaricatrice, ma fortemente umana  dove le ragioni del cuore danno respiro e anima alle storie raccontate…

Ecco qualche battito dal cuore della pagina:

La tenerezza di Marialisa, il coraggio di Marco, la lealtà del buffo Socrate, l’amicizia della piccola Foglia, sarebbero rimasti per sempre impressi nel cuore del bosco e delle sue preghiere.
Ogni sera il Fungo aspettava la prima stella per intonare un canto a tutte le creature meravigliose e con quel canto i rami delle piante oscillavano: foglie, animali, fiori si cullavano su quella dolce melodia addormentandosi. Così ogni notte la Rosa e il Fungo si abbracciavano sereni cavalcando gli unicorni dei sogni.

Questa è  la forza poetica e magica della fiaba. Può incontrare lo sguardo incantato dei piccoli lettori o quello più quieto e distaccato di coloro che non hanno dimenticato di aver avuto un’infanzia.

Giorgia Spurio racconta con naturalezza le sue storie e con altrettanta naturalezza arrivano al cuore delle persone.

I bambini ciliegio è un libro che consiglio a tutti di leggere.


sabato 19 maggio 2018

Nonna, raccontaci...



L’esperienza umana e letteraria di Giovanna Vecchio

di Angela Lo Passo


Cosa può fare una nonna con i suoi nipotini? Come interessarli? come rendere piacevoli le ore trascorse insieme? Non certo accendendo loro la TV o mettendo in mano un telecomando (di qualsiasi natura), è facile, sbrigativo e poco problematico, è vero, ma vuoi mettere sentirne le risate, scrutare la luce negli occhi e l'eccitazione della scoperta? Che altro può e deve fare una nonna che ama la vita e vuole condividere questo amore con chi ne è il naturale prosieguo? Narrare e insegnare con l'ascolto. Questa è l'origine della paideia, della formazione dei fanciulli che vede nella magia della parola la base della formazione dell'individuo come cittadino ma anche e soprattutto come uomo. E allora ecco le storie, anzi LA STORIA che si dipana tra giochi e scherzi, in una giornata o in una serie di giornate qualsiasi, nel tempo fatto di cose da fare e da conoscere. 

Non dobbiamo scomodare i grandi autori o gli studiosi di linguistica per capire o parlare dell'importanza della fiaba, un genere antico nato con l'uomo (immaginiamo il piacere di raccontare tutti intorno ad un fuoco e di sentirsi comunità) che ha come scopo l'intrattenimento ma anche l'insegnamento pedagogico; basta pensare al nostro passato, quello di ognuno di noi: le "parmedie" della nonna sono lì ferme nella memoria, legate all'odore di cose buone e familiari ed al calore dei momenti vissuti insieme. La nonna, per chi ha avuto la fortuna di averne una, è colei che segna l'infanzia con i suoi piccoli e grandi gesti e con le parole semplici di chi ti insegna a guardare il mondo con saggezza e attenzione. Il libro di Giovanna Vecchio è il prodotto di questa esperienza che, più che essere letteraria, è umana...