Letizia Lanza:
donne e società ai
tempi della Serenissima
di
Bonifacio Vincenzi
“Quante vite, esperienze e
profili di donne sono ancora nascoste nelle pieghe della storia? A questa
domanda è difficile rispondere. Nonostante la straordinaria quantità di
documenti emersi grazie al pregevole lavoro della storiografia a partire dagli
anni Settanta, ancora molto resta nascosto, implicito, non detto, in
particolare quando si guarda allo straordinario archivio del vissuto femminile.
La collana “Donne nella storia” si propone di dare voce alle vite disperse,
recuperando profili biografici misconosciuti, seguendo i labili segni
rappresentati talvolta soltanto da sparsi e frammentari indizi, di raccogliere
testimonianze preziose per recuperare le tracce che le donne hanno lasciato nel
loro esistere nel mondo, e infine di individuarne i percorsi, faticosamente
conquistati con lacrime e sangue, con straordinaria tenacia e consapevolezza.
Ridare vita e colore a immagini sfocate, riportare al nitore le tinte sbiadite
si pone come finalità prioritaria della collana, aperta a contributi di
taglio interdisciplinare, in un arco cronologico
di ampio respiro che sottolinei continuità e fratture, spinte in avanti e
pericolosi regressi, successi e delusioni, in linee con le più attuali tendenze
di ricerca degli women’s studies.”
Alla luce di questa
presentazione, il progetto di “Donne nella storia”, collana diretta da
Antonella Cagnolati per Aracne editrice, appare fin troppo chiaro e
significativo. Si tratta, insomma, di una collana prestigiosa con i suoi
diciannove volumi finora pubblicati di stimati
studiosi come Roberto Mendoza, Elena Musiani, Sabrina Garofalo, Franco Di
Bella, tanto per voler fare qualche nome.
Bisogna quindi riconoscere
il merito ad una competenza che fa valere, scandendo la storia delle conoscenze
umane, gli stadi naturali di una maturazione evolutiva di studi legata, come
giustamente si dice nella presentazione della collana, alle vite, alle esperienze
e ai profili di donne ancora nascoste nelle pieghe della storia.
E che dire, quindi, di
questo libro, dato alle stampe nell’aprile del 2015 e inserito in questa
collana con un titolo senza dubbio significativo, Donne e società – Genealogia di genere ai tempi della Serenissima”?
L’autrice è Letizia Lanza,
veneziana, studiosa che affianca la critica testuale a indagini di filologia
storica specie femminile.
L’indefinito accumulo
delle conoscenze di questa autrice, i molteplici ambienti teorici in cui si è
condotta e conclusa, almeno nella vita di questo testo, la relativa elaborazione,
certo, rendono questa panoramica , ampia
e aggiornata della presenza femminile nei lunghi secoli della Serenissima
Repubblica, davvero interessante.
L’antico cuore di Venezia,
dunque, con tutto il suo fascino e la sua storia, attraversata da donne di ogni
età, estrazione, tipologia, a partire dalle lontane origini fino agli ultimi
bagliori del Settecento.
Un lavoro straordinario
fatto da una studiosa appassionata e infaticabile che, in questo particolare
libro, ha il merito di farci conoscere
un’affollata galleria di ritratti femminili straordinari della Serenissima
Repubblica come Cristiana di Tommaso da Pizzano, Veronica Franco, Sara Copio in
Sullam e tante altre.
Su questo tema di fondo il
libro articola numerose e talora
affascinanti variazioni. Ne risulta, alla fine, un quadro ampio e stimolante,
che riesce a coniugare concretezza storica di dettagli e apertura metodologica
di prospettive.
Da qui, la motivazione del
Premio Speciale che la Giuria del
Premio Letterario di Calabria e Basilicata 2015 ha inteso assegnare a questo
libro, mi sembra davvero opportuna e significativa:
“… perché il valore della ricerca letteraria , la vasta, approfondita e documentata
conoscenza dell’argomento rendono l’opera un grande tributo alla nostra
cultura e un esempio di metodologia di studio
di altissimo livello.”
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