giovedì 24 settembre 2015

Apnea






Victoria Surliuga:
la vita in apnea
di Bonifacio Vincenzi


Oscurità e languore. E un viversi in apnea rifuggendo la luce, perlustrando ombre, sentendo la vita nel cuore pulsante del suo mistero. E altro ancora, certo, per farci affermare tranquillamente che la poesia di Victoria Surliuga, in  Apnea, (disegnodiverso edizioni) è modellata su paradigmi onirici e pare non essere influenzata affatto dal bisogno di significati. 

L’incubazione creativa parte da un focolaio di lotte sotterranee inconsce e il viaggio poetico diventa una sorta di pellegrinaggio insidiato da invasioni di situazioni sfuggite alla rimozione che si ripresentano poeticamente modificati; diventa traccia di una narrazione impossibile che trova il suo senso nello smarrimento quasi estatico del lettore.

Da qui lo scomposto diventa forma di composizione, il fortuito riceve nessi determinanti …
spesso mi veniva a trovare/in sogno lo scrittore/ mi guardava da due bottoni scuri/ il corpo gli cadeva a pezzi/ a fatica/ lo ricomponeva// era sempre il momento giusto/ per vivere nella paura/ a morsicarsi annoiati/ davanti alla tv”.



Il procedere della scrittura poetica in Surliuga è influenzata da fattori che frantumano il senso senza mai dissolverlo, anzi, nel prendere atto di tutto questo, il lavoro che ne consegue, è di ripristino, in un mosaico di realtà poetica personalissima …

da un balcone a strapiombo/ su un fiume in piena/ la bufera batteva le persiane/ lui stava in piedi/ cercava di chiudere le ante/ “fa attenzione papà” gli diceva/ ma era tardi/ nel tempo di togliere una ciglia dall’altra/ si era dileguato/ in cumuli di/ polpa di  pom pelmo

C’è da aggiungere anche che l’inconscio non si preoccupa affatto dei  gusti, dell’intelletto o del modo di pensare; l’inconscio procede a modo suo, si diverte a giocare con i concetti, ama mescolare, modificare, distruggere, per cui, “rovescia l’acqua nella borsa”, guarda “farfalle in fila indiana” mentre con due rami di legno cerca di accedere/un falò sfregando anima e corpo …

E la Poesia, alla fine, per Victoria Surliuga, diventa davvero una buona alleata per dar voce a questo suo mondo oscuro e misterioso.



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