venerdì 1 giugno 2018

ALTROVE




La forza della rivelazione
nella nuova raccolta di poesia di Marta Celio
di Bonifacio Vincenzi

Padovana, laurea in filosofia teoretica sul concetto di Vita e Responsabilità in Hans Jonas, la poetica di Marta Celio si nutre della letteratura classica e contemporanea ma anche e soprattutto da questa sua formazione filosofica che la porta agli sperimentalismi più azzardati e che la mettono a stretto contatto con l’arte contemporanea.

Anche in questa sua nuova raccolta di poesia, Altrove, edita da Macabor, la Celio rimane fedele a questa sua idea.
Umberto Curi, che ha prefato la raccolta, giustamente e acutamente annota tra l’altro che: “Nelle liriche di Marta, il nesso fra poesia e pensiero – ovvero, se si preferisce il richiamo aristotelico, il carattere “più filosofico” del poetare – non è il risultato di un progetto premeditato, né è l’esito di un’opzione intellettualistica. Non si tratta, infatti, di conferire valenza universale ai versi, assecondando un disegno astratto di mutua compenetrazione fra il pensiero e la poesia. (…)La strada delineata dall’autrice è un’altra – più accidentata e arrischiata, ma anche più originale e affascinante. Restituire alla parola la forza della rivelazione. Liberare il “dire” poetico da ogni vincolo predeterminato. Lasciare che il flusso del pensiero si manifesti nella sua immediatezza, senza l’assillo del “significato”, senza il dispotismo della grammatica o l’ordine asettico della sintassi.”

Questa forza della rivelazione è volta all’insegna di squarciare  l'impenetrabile oscurità e dare largo agli affetti, alle voci familiari, alle cronache minime della vita che si accrescono nel viaggio esistenziale. La pagina è il luogo ideale per favorire la rivelazione perché dove finisce il suo biancore incomincia il battito del cuore.
E negli spazi di questi battiti l’autrice accende la luminaria del suo stare a cavallo tra il me di me/e l’altro/l’altrove.

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