venerdì 11 settembre 2015

Donne e società





Letizia Lanza:
donne e società ai tempi della Serenissima
di Bonifacio Vincenzi


“Quante vite, esperienze e profili di donne sono ancora nascoste nelle pieghe della storia? A questa domanda è difficile rispondere. Nonostante la straordinaria quantità di documenti emersi grazie al pregevole lavoro della storiografia a partire dagli anni Settanta, ancora molto resta nascosto, implicito, non detto, in particolare quando si guarda allo straordinario archivio del vissuto femminile. La collana “Donne nella storia” si propone di dare voce alle vite disperse, recuperando profili biografici misconosciuti, seguendo i labili segni rappresentati talvolta soltanto da sparsi e frammentari indizi, di raccogliere testimonianze preziose per recuperare le tracce che le donne hanno lasciato nel loro esistere nel mondo, e infine di individuarne i percorsi, faticosamente conquistati con lacrime e sangue, con straordinaria tenacia e consapevolezza. Ridare vita e colore a immagini sfocate, riportare al nitore le tinte sbiadite si pone come finalità prioritaria della collana, aperta a contributi di taglio  interdisciplinare, in un arco cronologico di ampio respiro che sottolinei continuità e fratture, spinte in avanti e pericolosi regressi, successi e delusioni, in linee con le più attuali tendenze di ricerca degli women’s studies.”

Alla luce di questa presentazione, il progetto di “Donne nella storia”, collana diretta da Antonella Cagnolati per Aracne editrice, appare fin troppo chiaro e significativo. Si tratta, insomma, di una collana prestigiosa con i suoi diciannove volumi finora pubblicati di stimati studiosi come Roberto Mendoza, Elena Musiani, Sabrina Garofalo, Franco Di Bella, tanto per voler  fare qualche nome.
Bisogna quindi riconoscere il merito ad una competenza che fa valere, scandendo la storia delle conoscenze umane, gli stadi naturali di una maturazione evolutiva di studi legata, come giustamente si dice nella presentazione della collana, alle vite, alle esperienze e ai profili di donne ancora nascoste nelle pieghe della storia.

E che dire, quindi, di questo libro, dato alle stampe nell’aprile del 2015 e inserito in questa collana con un titolo senza dubbio significativo, Donne e società – Genealogia di genere ai tempi della Serenissima”?



L’autrice è Letizia Lanza, veneziana, studiosa che affianca la critica testuale a indagini di filologia storica specie femminile.
L’indefinito accumulo delle conoscenze di questa autrice, i molteplici ambienti teorici in cui si è condotta e conclusa, almeno nella vita di questo testo, la relativa elaborazione, certo, rendono questa panoramica ,  ampia e aggiornata della presenza femminile nei lunghi secoli della Serenissima Repubblica, davvero interessante.

L’antico cuore di Venezia, dunque, con tutto il suo fascino e la sua storia, attraversata da donne di ogni età, estrazione, tipologia, a partire dalle lontane origini fino agli ultimi bagliori del Settecento.
Un lavoro straordinario fatto da una studiosa appassionata e infaticabile che, in questo particolare libro,  ha il merito di farci conoscere un’affollata galleria di ritratti femminili straordinari della Serenissima Repubblica come Cristiana di Tommaso da Pizzano, Veronica Franco, Sara Copio in Sullam e tante altre.


Su questo tema di fondo il libro  articola numerose e talora affascinanti variazioni. Ne risulta, alla fine, un quadro ampio e stimolante, che riesce a coniugare concretezza storica di dettagli e apertura metodologica di prospettive.

Da qui, la motivazione del Premio Speciale che la Giuria del Premio Letterario di Calabria e Basilicata 2015 ha inteso  assegnare a questo libro, mi sembra davvero opportuna e significativa:

“… perché  il valore della  ricerca letteraria , la vasta, approfondita  e documentata  conoscenza  dell’argomento  rendono l’opera un grande tributo alla nostra cultura e  un esempio di metodologia di studio di altissimo livello.”



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