“Per un fantasma intimo e segreto” di Juana
Bignozzi
Poesie
scelte (1967 - 2014) dalle raccolte della grande poetessa argentina
di
Bonifacio Vincenzi
LietoColle
ha pubblicato l’antologia poetica Per un fantasma intimo e segreto della
poetessa Juana Bignozzi che attinge alle raccolte pubblicate tra il 1967 e 2014,
a cominciare da Mujer de un certo orden, per finire
con Las poetas visitan a Andrea del Sarto. La traduzione è stata affidata a Stefano Bernardinelli. L’uscita di
questo libro in Italia ha coinciso, con la notizia, purtroppo, dell’improvvisa
scomparsa della grande poetessa argentina, avvenuta nell’agosto del 2015.
Nel 1959, all’età di 22 anni, Juana Bignozzi
entrava a far parte dell’associazione di giovani poeti El
Pan Duro, fondata da Juan Gelman, che prevedeva l’autopubblicazione e gli
interventi nelle strade dei quartieri operai, nelle mense o nei teatri.
L’attività de El Pan Duro durò circa
un decennio e di sicuro rappresentò la
massima espressione della poesia politica argentina di quel tempo.
C’è da dire, però, che la poesia di Juana Bignozzi
era troppo raffinata per confondersi con quella poesia popolare e di esplicita
propaganda espressa dai militanti de El Pan Duro. La stessa poetessa ci
teneva a rimarcare la sottile differenza
tra la poesia politica in senso stretto e la poesia ideologica, (la sua), fondata sugli ideali a lei trasmessi da
genitori anarchici divenuti comunisti negli anni del peronismo.
Nel 1974 la Bignozzi si era trasferita insieme al
marito a Barcellona, un esilio prima politico, poi proseguito per ragioni economiche considerando
che la sua attività di traduttrice dall’italiano e dal francese le permetteva
di guadagnarsi da vivere.
L’autoritratto poetico di Juana Bignozzi è tracciato
tutto in questi versi:
“la mia vita è un decorso di cerimonie
incompiute/non ho seppellito i miei genitori/non ho avuto figli/non ho davanti
a me un abisso nel quale perdere la mia vita/non sono passata dalla casa di un
uomo a quella di un altro//in silenzio quello vero/che mi sostiene dietro a
tanto rumore/preparo un’eternità/ questa foto scattata dall’amicizia /dei tuoi
occhi /la cerimonia non fallita della mia vita/dirà sempre ch’ero viva in un
luogo che amavo” (Una foto del momento)
“
Il tema delle origini, – come si legge nella prefazione di Bernardinelli - delle figure dei genitori e dei “miti” e dagli
ideali da essi trasmessi all’unica figlia, è presente in tutta l’opera della
poetessa argentina, e dialoga di continuo con quello della lontananza dalla
terra natale e dall’amata Buenos Aires.”
Forse la particolarità di questa
straordinaria poetessa era proprio questa sua fedeltà verso un mondo che si
portava dentro intatto, eternamente vivo nel silenzio di una poesia capace di recuperare
per lei ciò che non aveva potuto fare a meno di perdere.
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