giovedì 7 luglio 2016

Per un fantasma intimo e segreto




 “Per un fantasma intimo e segreto” di Juana Bignozzi
Poesie scelte (1967 - 2014) dalle raccolte della grande poetessa argentina
di Bonifacio Vincenzi

LietoColle ha pubblicato l’antologia poetica Per un fantasma intimo e segreto della poetessa Juana Bignozzi che attinge alle raccolte pubblicate tra il 1967 e 2014, a cominciare da Mujer de un certo orden, per finire con Las poetas visitan a Andrea del Sarto. La traduzione è stata affidata a Stefano Bernardinelli. L’uscita di questo libro in Italia ha coinciso, con la notizia, purtroppo, dell’improvvisa scomparsa della grande poetessa argentina, avvenuta nell’agosto del 2015.

Nel 1959, all’età di 22 anni, Juana Bignozzi entrava a far parte dell’associazione di giovani poeti El Pan Duro, fondata da Juan Gelman, che prevedeva l’autopubblicazione e gli interventi nelle strade dei quartieri operai, nelle mense o nei teatri. L’attività de El Pan Duro  durò circa un decennio  e di sicuro rappresentò la massima espressione della poesia politica argentina di quel tempo.

C’è da dire, però, che la poesia di Juana Bignozzi era troppo raffinata per confondersi con quella poesia popolare e di esplicita propaganda espressa dai militanti de El Pan Duro. La stessa poetessa ci teneva a rimarcare la  sottile differenza tra la poesia politica in senso stretto e la poesia ideologica, (la sua),  fondata sugli ideali a lei trasmessi da genitori anarchici divenuti comunisti negli anni del peronismo.

Nel 1974 la Bignozzi si era trasferita insieme al marito a Barcellona, un esilio prima politico, poi  proseguito per ragioni economiche considerando che la sua attività di traduttrice dall’italiano e dal francese le permetteva di guadagnarsi da vivere.


L’autoritratto poetico di Juana Bignozzi è tracciato tutto in questi versi:

la mia vita è un decorso di cerimonie incompiute/non ho seppellito i miei genitori/non ho avuto figli/non ho davanti a me un abisso nel quale perdere la mia vita/non sono passata dalla casa di un uomo a quella di un altro//in silenzio quello vero/che mi sostiene dietro a tanto rumore/preparo un’eternità/ questa foto scattata dall’amicizia /dei tuoi occhi /la cerimonia non fallita della mia vita/dirà sempre ch’ero viva in un luogo che amavo” (Una foto del momento)

“ Il tema delle origini, – come si legge nella prefazione di Bernardinelli -  delle figure dei genitori e dei “miti” e dagli ideali da essi trasmessi all’unica figlia, è presente in tutta l’opera della poetessa argentina, e dialoga di continuo con quello della lontananza dalla terra natale e dall’amata Buenos Aires.”

Forse la particolarità di questa straordinaria poetessa era proprio questa sua fedeltà verso un mondo che si portava dentro intatto, eternamente vivo nel silenzio di una poesia capace di recuperare per lei ciò che non aveva potuto fare a meno di perdere.


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