mercoledì 6 luglio 2016

Il mondo dopo il circo



Il recupero della memoria nel romanzo di Gregorio Marrazzo
di Bonifacio Vincenzi

Poche settimane fa è uscito il romanzo di Gregorio Marrazzo, Il mondo dopo il circo edito da Aljon Editrice, nella prestigiosa collana “Il mirto e il lentisco”. Marrazzo intrecciando  affabulazione e recupero della memoria, ha voluto rielaborare un suo vissuto cercando, attraverso i personaggi di questo romanzo, una nuova consistenza psicologica dando così a se stesso la possibilità  di immergersi nella magia di un passato mai dimenticato.

La misura nell’evocazione degli ambienti, la forza nella caratterizzazione di personaggi come Salvatore e Annuzza fanno di questo libro un’occasione importante per cogliere alcuni aspetti di una realtà meridionale mai tenera con i sogni e le speranze …

Le due donne erano sedute tra l’erbetta e i fiorellini e si rassettavano reciprocamente i capelli, la brezza li accarezzava. Parlavano di Salvatore. Annuzza raccontava a Djamila del loro fidanzamento durato sette anni, di come si conoscessero da quando erano ragazzini e di come era già tutto pronto per il matrimonio.
“Ti dispiace molto che sia andata così?”, le chiese Djamila.
Annuzza esitò un attimo prima di rispondere, poi ridendo disse di no, che non le dispiaceva. Rise anche Djamila.
“Se vuoi sapere se mi è rimasta un po’ di delusione, beh, all’inizio sì, c’è stata, quando ho saputo che si era sposato con quell’altra. Ma poi ho preso quella delusione e le ho chiesto cosa volesse da me. Forse, che non mi sposavo più con quell’uomo che è diventato una specie di demonio?Te la immagini che vita sarebbe stata? Certamente non quella che io avrei desiderato. O meglio, forse, è la vita che io adesso non desidererei. Fino a ieri non mi ponevo troppe questioni, l’importante era sposarsi perché lo fanno tutte, fare subito dei figli e crescerli, avendo cura di trasmettere loro lo stesso modo di pensare.”
“Adesso non la pensi più così?” le chiese Djamila.
“No, adesso la penso diversamente, voglio fare altro, non so ancora precisamente cosa, ma mi sto movendo in una direzione che sento essere mia, stando con voi sto imparando davvero tanto su cosa sia scegliere con la propria testa.”
I personaggi di Marrazzo rivendicano il loro diritto di vivere la propria vita. Annuzza tentando di percorrere una strada piena di insidie e di scoperte ma che sente essenzialmente sua; Salvatore, invece, vuole la vita che vogliono tutti, piena di ricchezze, potere, e tanto altro.


Marrazzo, insomma, si rivela un osservatore acuto dell’animo umano e un narratore capace di colpire il cuore e l’intelligenza del lettore.

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