La profezia di
Rimbaud nella poesia di Maria Grazia Lenisa
di
Bonifacio Vincenzi
Erotica
di Maria Grazia Lenisa fu pubblicata per la prima volta nel 1979 da
Forum/Quinta generazione nella collana “Quinta Generazione/poesia, diretta da
Giampaolo Piccari e con la prefazione di Giorgio Barberi Squarotti. Tra l’altro
il 1979 fu un anno ricco di pubblicazioni nell’ambito della collana diretta da
Piccari. Ben 27 le raccolte di poesie pubblicate ( Enrico Rovegno, I corvi di Elia; Pier Castrale, Le rovine curiose; Sandro Gros-Pietro, La battaglia di Marostica; Oretta De
Marianis, Acquario; Rudy De Cadaval, Schiavo 1933; Vincenzo Rossi, Verdi terre; Rosita Copioli, Splendida luminasolis; Antonio
Salvatori, Dallo cherry alla fiamma della
festa; Ferruccio Mazzariol, La Grazia
figurata; Antonio Lotierzo, Moritoio
marginale; Lucilla Antonia Macculi, Dal
taccuino di Orfeo; Patrizia Angelini, Le
epigrafe vanitose; Daniela Castelli, Apparizioni
brevi di perse utopie; Giovanni Ruggiero, Ritratto vegetale; Piero Frullini, Dalla parte dell’uomo; Gabriella Chioma, L’erba sul muro; Carmelo Conti, Sabbia;
Gianni Goberti, Logica del caos;
Franco Cajani, Brianzolitudine;
Silvio Cumpeta, Questo corpo in fuga;
Giancarlo Borri, Il tempo immaginato;
Norma Rossi, Con la terra; Roberto
Carifi, Simulacri; Giusi Verbaro
Cipollina, Traiettorie e traslazioni;
Mario Benatti, Secondo Luca; Lea
Canducci, Doppia uscita e, come già
ricordato, Maria Grazia Lenisa, Erotica).
Una buona annata di sicuro per la poesia quella del ’79 in casa della Forum.
Per avere un’idea più chiara di quello che Piccari era capace di mettere in
moto intorno alla poesia vi ricordo soltanto
alcuni nomi che hanno curato le prefazioni di questi libri appena
citati: Giorgio Barberi Squarotti, Domenico Rea, Paolo Ruffilli, Ferruccio
Ulivi, Gino Baratta, Stefano Lanuzza, Walter Mauro, Massimo Grillandi, Giuseppe
Conte, Mario Pomilio.
Questo era capace di fare
in un anno Giampaolo Piccari e non mi
stancherò mai di ripeterlo, ritengo colpevole questo silenzio che grava sulla
sua assenza anche in considerazione del fatto che molti dei poeti laureati del nostro tempo sono di
sicuro in debito con questa straordinaria figura del secondo novecento nel
campo della Poesia e non soltanto dal punto di vista editoriale.
Per fortuna c’è
LietoColle. Continuiamo a ripeterlo spesso ormai ma bisogna riconoscere a
questo editore una sensibilità intelligente che in questo ambiente non voglio
dire che sia inesistente ma sicuramente rara.
Prendiamo questa collana
diretta per LietoColle da Anna Maria Farabbi: Una via altra di pane, vino, tavola e molto silenzio. Due sono
stati i libri pubblicati, il primo, di Elia Malagò, il secondo, di Maria Grazia
Lenisa. Due poetesse la cui appartenenza alla Forum è abbastanza rilevante. E
questo di LietoColle e della Farabbi è di per sé un grande riconoscimento al
prezioso lavoro di Piccari.
Ora torniamo al libro di
Maria Grazia Lenisa. La poetessa è scomparsa nel 2009 all’età di 72 anni. Ma
perché la Farabbi ha scelto di recuperare questa silloge dopo 36 anni
dall’uscita? Ce lo spiega lei stessa nella presentazione del libro e della
collana:
“Scelgo di riportare alla
luce Erotica – scrive la Farabbi - per la sua energia eruttiva,
centrifuga. Il verso igneo esplode con libertà fiera, rovesciando canoni
culturali, purtroppo ancora tenacemente vivi, affermando, senza ostentazione,
parità e autonomia. Lenisa canta l’identità femminile con apertura che rompe
confini, in uno stile che sintetizza limpidità classica, essenzialità
necessaria, nudità da retoriche e da cadute di privato o letterario
sentimentalismo. L’autrice espone l’io politicamente, cominciando dalla propria
individualità fino alla foce del momento collettivo, attraversando l’occhiello
anarchico.”
Una scelta intelligente,
secondo me, è stata quella di arricchire questa ripubblicazione di Erotica con un colloquio con Marzia Alunni, figlia della Lenisa. È una
conversazione davvero interessante perché ci permette di avere un quadro più
chiaro della personalità della Lenisa.
Ad un certo punto dell’intervista
si chiede a Marzia Alunni di tracciare un ritratto di sua madre. E lei risponde
così:
“La personalità di Maria
Grazia Lenisa era un po’ al di fuori degli schemi. A tratti disarmante,
nell’espressione del suo punto di vista, era tuttavia costruttiva riguardo
all’impegno verso la cultura ed aveva, ad ogni buon conto, un profondo rispetto
dei valori umani.
Il suo interesse verso la tradizione letteraria si traduceva
anche in una forte curiosità per l’erudizione che si proponeva di riscattare,
ridandole modernità. Le trasgressioni creative si innestavano in un’idea, per
converso, di piena responsabilità delle scelte personali, sobrie e mai esibite.
Il tutto era vissuto in maniera piuttosto giocosa.”
Questa giocosità di cui
parla la figlia della Lenisa è riscontrabile anche nella sua poesia:
“Sopra
il suo grande corpo/ una farfalla/in levità di desiderio, forse/ il connubio
impossibile/ di un’erba che vellichi/ le natiche del mondo./ E
l’erba pesta ha il segno/ del suo corpo e l’occhio sazio/ del suo lume
biondo.// Stanca l’amore, imbizzarrisce il corpo/ ché l’infinito non afferra/ a
morsi.” (Estate di San Martino).
Ma, alla fine, l’ambizione
più grande di Maria Grazia Lenisa, come lei stessa afferma, è quella di tentare
“ di realizzare la profezia di Rimbaud, toccando la veste della poesia, fino a
scioglierla.”
E leggendo questo libro
non possiamo certo dire che non ci sia riuscita.
Immagini
in ordine di apparizione: 1.Copertina del libro; 2. Maria Grazia Lenisa; 3. Anna Maria Farabbi; 4. Marzia Alunni con Maria Grazia Lenisa.
1 commento:
Invito a leggere Erotica, e' un'opera attuale. Lo comprese bene Giampaolo Piccari, qui ricordato finalmente in modo giusto. Ringrazio il recensore cosi' preparato, la curatrice ed amica Anna Maria Farabbi e l'editore lietocolle per lo spazio dedicato a mia madre.
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