venerdì 25 marzo 2016

Erotica






La profezia di Rimbaud nella poesia di Maria Grazia Lenisa
di Bonifacio Vincenzi

Erotica di Maria Grazia Lenisa fu pubblicata per la prima volta nel 1979 da Forum/Quinta generazione nella collana “Quinta Generazione/poesia, diretta da Giampaolo Piccari e con la prefazione di Giorgio Barberi Squarotti. Tra l’altro il 1979 fu un anno ricco di pubblicazioni nell’ambito della collana diretta da Piccari. Ben 27 le raccolte di poesie pubblicate ( Enrico Rovegno, I corvi di Elia; Pier Castrale, Le rovine curiose; Sandro Gros-Pietro, La battaglia di Marostica; Oretta De Marianis, Acquario; Rudy De Cadaval, Schiavo 1933; Vincenzo Rossi, Verdi terre; Rosita Copioli, Splendida luminasolis; Antonio Salvatori, Dallo cherry alla fiamma della festa; Ferruccio Mazzariol, La Grazia figurata; Antonio Lotierzo, Moritoio marginale; Lucilla Antonia Macculi, Dal taccuino di Orfeo; Patrizia Angelini, Le epigrafe vanitose; Daniela Castelli, Apparizioni brevi di perse utopie; Giovanni Ruggiero, Ritratto vegetale; Piero Frullini, Dalla parte dell’uomo; Gabriella Chioma, L’erba sul muro; Carmelo Conti, Sabbia; Gianni Goberti, Logica del caos; Franco Cajani, Brianzolitudine; Silvio Cumpeta, Questo corpo in fuga; Giancarlo Borri, Il tempo immaginato; Norma Rossi, Con la terra; Roberto Carifi, Simulacri; Giusi Verbaro Cipollina, Traiettorie e traslazioni; Mario Benatti, Secondo Luca; Lea Canducci, Doppia uscita e, come già ricordato, Maria Grazia Lenisa, Erotica). 

Una buona annata di sicuro per la poesia quella del ’79 in casa della Forum. Per avere un’idea più chiara di quello che Piccari era capace di mettere in moto intorno alla poesia vi ricordo soltanto  alcuni nomi che hanno curato le prefazioni di questi libri appena citati: Giorgio Barberi Squarotti, Domenico Rea, Paolo Ruffilli, Ferruccio Ulivi, Gino Baratta, Stefano Lanuzza, Walter Mauro, Massimo Grillandi, Giuseppe Conte, Mario Pomilio.


Questo era capace di fare in un anno Giampaolo Piccari e non  mi stancherò mai di ripeterlo, ritengo colpevole questo silenzio che grava sulla sua assenza anche in considerazione del fatto che molti dei poeti laureati del nostro tempo sono di sicuro in debito con questa straordinaria figura del secondo novecento nel campo della Poesia e non soltanto dal punto di vista editoriale.

Per fortuna c’è LietoColle. Continuiamo a ripeterlo spesso ormai ma bisogna riconoscere a questo editore una sensibilità intelligente che in questo ambiente non voglio dire che sia inesistente ma sicuramente rara.

Prendiamo questa collana diretta per LietoColle da Anna Maria Farabbi: Una via altra di pane, vino, tavola e molto silenzio. Due sono stati i libri pubblicati, il primo, di Elia Malagò, il secondo, di Maria Grazia Lenisa. Due poetesse la cui appartenenza alla Forum è abbastanza rilevante. E questo di LietoColle e della Farabbi è di per sé un grande riconoscimento al prezioso lavoro di Piccari.

Ora torniamo al libro di Maria Grazia Lenisa. La poetessa è scomparsa nel 2009 all’età di 72 anni. Ma perché la Farabbi ha scelto di recuperare questa silloge dopo 36 anni dall’uscita? Ce lo spiega lei stessa nella presentazione del libro e della collana:

“Scelgo di riportare alla luce Erotica – scrive la Farabbi - per la sua energia eruttiva, centrifuga. Il verso igneo esplode con libertà fiera, rovesciando canoni culturali, purtroppo ancora tenacemente vivi, affermando, senza ostentazione, parità e autonomia. Lenisa canta l’identità femminile con apertura che rompe confini, in uno stile che sintetizza limpidità classica, essenzialità necessaria, nudità da retoriche e da cadute di privato o letterario sentimentalismo. L’autrice espone l’io politicamente, cominciando dalla propria individualità fino alla foce del momento collettivo, attraversando l’occhiello anarchico.”

Una scelta intelligente, secondo me, è stata quella di arricchire questa ripubblicazione di Erotica con un colloquio con Marzia Alunni, figlia della Lenisa. È una conversazione davvero interessante perché ci permette di avere un quadro più chiaro della personalità della Lenisa.

Ad un certo punto dell’intervista si chiede a Marzia Alunni di tracciare un ritratto di sua madre. E lei risponde così:

“La personalità di Maria Grazia Lenisa era un po’ al di fuori degli schemi. A tratti disarmante, nell’espressione del suo punto di vista, era tuttavia costruttiva riguardo all’impegno verso la cultura ed aveva, ad ogni buon conto, un profondo rispetto dei valori umani. 

Il suo interesse verso la tradizione letteraria si traduceva anche in una forte curiosità per l’erudizione che si proponeva di riscattare, ridandole modernità. Le trasgressioni creative si innestavano in un’idea, per converso, di piena responsabilità delle scelte personali, sobrie e mai esibite. Il tutto era vissuto in maniera piuttosto giocosa.”
Questa giocosità di cui parla la figlia della Lenisa è riscontrabile anche nella sua poesia:

“Sopra il suo grande corpo/ una farfalla/in levità di desiderio, forse/ il connubio impossibile/ di un’erba che vellichi/ le natiche del mondo./ E l’erba pesta ha il segno/ del suo corpo e l’occhio sazio/ del suo lume biondo.// Stanca l’amore, imbizzarrisce il corpo/ ché l’infinito non afferra/ a morsi.” (Estate di San Martino).

Ma, alla fine, l’ambizione più grande di Maria Grazia Lenisa, come lei stessa afferma, è quella di tentare “ di realizzare la profezia di Rimbaud, toccando la veste della poesia, fino a scioglierla.”

E leggendo questo libro non possiamo certo dire che non ci sia riuscita.


Immagini in ordine di apparizione: 1.Copertina del libro; 2. Maria Grazia Lenisa; 3. Anna Maria  Farabbi; 4. Marzia Alunni con Maria Grazia Lenisa.

1 commento:

Marzia Alunni ha detto...

Invito a leggere Erotica, e' un'opera attuale. Lo comprese bene Giampaolo Piccari, qui ricordato finalmente in modo giusto. Ringrazio il recensore cosi' preparato, la curatrice ed amica Anna Maria Farabbi e l'editore lietocolle per lo spazio dedicato a mia madre.