La vita di una donna nella poesia di Barbarah
Guglielmana
di Bonifacio
Vincenzi
Non ci vuole molto a
leggere le poesie di Barbarah Guglielmana. Basta un minimo di disposizione d’animo,
un raccoglimento strappato all’ingordigia del mondo e tutto è davanti allo
sguardo. Eccola la vita di una donna, è lì, davanti a te, si apre ma non tanto;
uno spiraglio, insomma, dove si ha la possibilità di vedere molte cose. Di
vederle, certo. Di capirle, un po’ meno.
Uomini e donne. Due mondi
diversi. Diversi in tutto. Ma si fa finta di non saperlo. Il limite, nei
rapporti di coppia, è proprio questo. Ognuno cerca di dimostrare che il proprio mondo è quello giusto.
Nessuno, sia uomini che donne, riesce ad amare le cose dell’altro che non
condivide. Forse, solo le donne ci
riescono. Ma non è mai un darsi senza condizione.
Ma tutto parte dall’intima consapevolezza che ogni donna ha di poter cambiare,
prima o poi, il proprio uomo.
Jimenéz: “Desidero – ti dissi –essere/ in tutto come
te, mio amore./ Raccontami tu la verità/ che mi spezzi il cuore!”
E si va avanti in questo viaggio senza ritorno. Il ritmo del
fluire. Si cammina, si ama, si odia. La chiamiamo la nostra vita, ma è nostra
soltanto qualche rara volta. Il resto appartiene a quel mistero che nessuno ha mai
svelato e, forse, mai svelerà.
No, non ci vuole molto a
leggere le poesie di Barbarah Guglielmana. Davanti alla tenda si intitola la sua ultima raccolta edita da
LietoColle …
“Non tutte le piante sfioriscono in primavera/ E non tutte le musiche mi
ispirano sesso e morte/ Non tutte le pozzanghere mi danno vertigini,/ E se
questa sera tu passerai da casa mia/ Il letto sarà già disfatto./ Rimango sul
ponteggio della mia esistenza, / Sostenuta da un’impalcatura di vecchia
muratura./ E quando i tuoi baci te li tieni per te/ Io godo della natura che mi
sfiora l’anima profonda/ E senza stagione.”
Uomini e donne, ognuno a
recitare la propria parte. Incomunicabilità, mai voluta, mai desiderata.
Naturale, ecco la parola giusta, considerando i mondi diversi di cui parlavamo
prima.
Ma è poesia, non
dimentichiamolo. Ed è la poesia a dire sempre la verità. A non mentire mai. Ma
viene quando siamo soli e a placare, quasi sempre, un’ anima assetata.
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