giovedì 25 febbraio 2016

La resistenza dell'impero





Michelangelo Zizzi e il suo straordinario mondo di parole e di immagini
di Bonifacio Vincenzi

“Chi avverte estaticamente l’unità di se stesso e dell’essere – scrive Elémire Zolla -, considera illusoria la molteplicità degli eventi, perciò, quando si presentano, non fa scattare la diade automatica bene/male, amico/nemico. Si lascia,  attraversare come un mare, uno specchio.”

Questa mi è sembrata una bella finestra da cui affacciarsi per guardare questo straordinario mondo di parole e di immagini che Michelangelo Zizzi ha voluto regalare ai suoi lettori in questa sua ultima esperienza creativa La resistenza dell’impero (LietoColle, 2016) che ha accolto ancora una volta l’anima della Poesia.

Per il transito in questo poema che lo stesso Zizzi definisce anagogico e allegorico è necessario vincere quella resistenza che “venne prima dell’ego e della costituzione cerimoniale,/ prima della psiche franta nel gheriglio del cerebro/ e prima di ogni diritto ad essere,/ di ogni dipendenza e propriocezione.

Ma è inutile provarci. Ad ogni tentativo la resistenza si rafforza dentro di noi dove ha l’unica possibilità di esistere. È un libro strano questo di Zizzi.  Forse il suo è un tentativo di smascherare le carte false del mondo. Forse è un modo per farsi Specchio da cui osservare i treni di figure e di pensieri che scorrono profondamente in lui come ombre cinesi.

Miracolo della Poesia. Non canta mai ciò che il poeta è ma ciò che riusciamo ad essere insieme a lui nello straordinario incontro in un paesaggio interiore comune.

Ancora Zolla: “il poeta segue i fili dei destini fino alle dita dei burattinai.”

Ma chi sono i burattinai? Perché, non vi è ombra di dubbio, i burattinai ci sono e forti della loro invisibilità creano conflitto che è il Fuoco su cui si regge il Mondo.

Alla fine Zizzi è colui che riesce “a stornare quelle immagini/ che l’infido pungolo del disfacimento/ tormenta.”

Lo ammette. Non ci riesce spesso, ma qualche rara volta. E quando ci riesce arriva sempre la Poesia.


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