mercoledì 21 marzo 2018

Stelle scomparse all'improvviso






Alessio Baratta: un giovane poeta al debutto
di Bonifacio Vincenzi

Leggendo le poesie di Alessio Baratta si viene subito in contatto con quella «freschezza» che caratterizza gran parte della giovane poesia. Baratta è nato  in Calabria, a Cariati, nel 1997 e questa sua prima raccolta, Stelle scomparse all’improvviso, edita da Macabor Editore, rappresenta  già qualcosa di significativo. Non a caso la prefazione al libro è di Rocco Taliano Grasso, un poeta calabrese importante nel panorama della poesia italiana contemporanea.
«Tenere a battesimo – scrive Taliano Grasso - un giovane poeta è senza dubbio un onore, ma anche una responsabilità. Cosa si chiede comunemente al critico se non un giudizio di valore che si accompagni a una visione dell’opera?
Il pensiero non può che rifugiarsi nella famosa Lettera a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke il quale risponde mettendo in guardia che “nulla può toccare tanto poco un’opera d’arte quanto un commento critico: se ne ottengono sempre più o meno felici malintesi.”»
Questi felici malintesi, tuttavia,  sono necessari a rafforzare un’idea di poesia intesa come tessitura paziente di una realtà che si carica di quella parte oscura che gravita nel profondo di chi scrive.

La poesia di Baratta si muove tra le “nebbie di un mondo/ ancora in pezzi, senza resti.”; cerca delle risposte, a volte le trova, a volte no, ma questo non intacca minimamente la sua speranza di continuare a credere nella vita e nel futuro.
Baratta spesso si scopre un equilibrista “sospeso tra le timide sillabe di una poesia/ e il tonfo di un pugno contro al muro”.
La parete piena di lividi che lui  si sente di essere gli fa avere un rapporto importante con la sofferenza che, per quanto possa essere fastidiosa, alla fine, è il nutrimento necessario per far grandi i poeti che la praticano.

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