giovedì 25 settembre 2014

SHAKIRA




LA VITA DELLA POPSTAR COLOMBIANA RACCONTATA


DA UN AUTORE CALABRESE



di Lucia Gaddo Zanovello









“Nessuno può dire con certezza da dove venga un figlio” afferma Bonifacio Vincenzi nel suo ultimo libro, Shakira, uno sguardo dal cuore, Kymaera Edizioni, 2014, “né suo padre, né sua madre” lo possono dire. Abbastanza spiazzante l’esordio, ma ciò che l’Autore sostiene è una lucida verità, se ogni genitore riflettesse attentamente su questo assunto, molti problemi legati alla genetica e all’accettazione ‘non’ incondizionata del figlio, sarebbero superati. E di sicuro ci sarebbe più amore nel mondo, più disponibilità alla comprensione reciproca, all’incontro con chi è diverso da noi nel senso più ampio dell’aggettivo. Nel caso di Shakira, si evince da queste pagine, vi è stato sempre da parte dei suoi genitori (già loro stessi un bel mix etnico!) la più grande disponibilità ad accogliere con favore ogni tipo di germoglio artistico diverso nella figlia: “tutti si sarebbero prodigati a far diventare reale la sua storia” attesta l’Autore del libro che sostiene pure: “i bambini non sognano, vivono le loro fantasie”.

Nel deprecabile caso, invece, di genitori che non comprendono o non gradiscono le attitudini dei figli: “Poi viene detto loro che tutto questo è sbagliato, che quello che esiste è solo la realtà, e tutto, in loro, lentamente muta.”

Quale prezioso insegnamento possono trarre genitori, ma anche figli contrariati dagli adulti nelle loro aspirazioni, già fin da questa prima pagina del libro, tutti comprendono a quali malefici equivoci o nel più favorevole dei casi, a quale stagnazione può portare una visione chiusa nel pregiudizio.

Si tratta di un condensato di pedagogia, di etica e filosofia dove non manca l’intensità della prosa poetica.

Ecco come Vincenzi definisce l’evento del due febbraio 1977, giorno della nascita di Shakira: “Lei stava arrivando dal liquido silenzio del mar dei Caraibi.”…“con il vagito già nella gola”. E più avanti: “Un incendio era il cielo, mentre la luna e le stelle bruciavano quel buio, fino all’alba.”

L’attesa di conoscere quale sia il proprio destino, la fatica di leggere dentro la riflessione su se stessi, il senso di smarrimento di chi è chiamato a scegliere, facendo i conti difficili con i propri limiti e con le proprie sconfitte vengono così descritti: “Niente si ascolta chiaramente dal silenzio oscuro e misterioso delle ore”…che “diventano passato, diventano nulla.”

“Solo la scrittura può osare dar voce a questo silenzio.”… “Scrittura di poesie e di canzoni.”

E una macchina da scrivere fu il primo regalo del padre di Shakira alla figlia, convinto che lei avrebbe desiderato diventare una scrittrice.

Quando Shakira ha dieci anni, nel racconto si legge questa motivazione a giustificare l’esclusione dal coro scolastico della ragazzina: “canta come una capra”. Ci sarebbe da discutere parecchio su questo episodio e Vincenzi, sia pure per cenni, non risparmia di deplorare la scarsa lungimiranza e maggiormente l’insensibilità di taluni ‘maestri’ di musica, ma enuncia un’altra fondante verità educativa, valida non solo per la vicenda umana di Shakira, ma anche per ciascuno di noi: “D’altronde il destino ha più di un modo di intervenire per guidare il percorso dei predestinati e certi ostacoli, a volte, per quanto fastidiosi e demoralizzanti, risulteranno poi tanto dolorosi quanto opportuni”. “A lei questa sofferenza servì a forgiare il carattere più che a indebolirlo”… “Tutte le finestre della vita si affacciano sul mondo. È una questione di scelte. Se decidi di tenerle chiuse, vedrai poco o nulla. Se invece decidi di aprirle, tutto diventa possibile.”

Notevoli risultano anche le pagine sul ‘superamento dei limiti’, per scriverle l’Autore chiama a testimoni Kafka (con il racconto del guardiano della porta di Davanti alla legge) e più avanti Gibran con il suo dettato per vivere la vita pienamente, riassunto in “slancio, sapere, lavoro, amore”.

Si deve amare ciò che si fa, di qualunque cosa ci si occupi. Di Shakira dice Vincenzi: “i suoi limiti non erano corpi estranei separati da lei ma peculiarità al suo completo servizio”. E una perla di saggezza per i lettori: “La fortuna non ama i disperati, non ama i senza speranza. La fortuna è molto sensibile verso i sognatori. E Shakira è una sognatrice disciplinata.”

“Semplicità e determinazione” risultano essere le punte di diamante di questa artista e di far vivere e rivivere il bambino che c’è in noi, è il consiglio che leggiamo diffusamente fra le righe di questo libro.

“Alla fine pare che la bambina in lei non solo sia sopravvissuta, ma che sia anche totalmente al timone della sua vita” dichiara l’Autore.

Ecco come Bonifacio Vincenzi parla, stavolta in poesia, dei movimenti della danza, particolarmente di quella tribale del Tamil Nad che, combinata con altri stili, caratterizza le movenze della cantautrice colombiana: “Nel transitorio corpo vivente, due correnti lottano. Una vuole salire verso il cielo, verso/ l’anima, l’altra scendere verso la terra, verso la materia./ La lotta è il ritmo/…Un piede sulla terra, l’altro nel vuoto”… “Siamo fatti di fango e di sogni…/ Siamo fatti di libertà e di schiavitù/…siamo fatti di luce e di tenebre/…Siamo fatti di amore e di odio…”… “Vecchie moltitudini precipitano ogni giorno, giovani moltitudini risalgono ogni giorno…”… “L’uomo vince e perde ogni giorno”… “Dio è saggio…Dio è folle”… “Niente fa paura.. Tutto fa paura…/ La paura è il ritmo”…”Corpi si muovono…immergendosi l’uno nell’altro…/L’incendio è il ritmo.”

E possiamo visualizzare nitidamente l’incontenibile figuretta della popstar colombiana sprigionare energia nella sua danza liberatoria e sensuale.

Più avanti Vincenzi dice ancora della danza tribale: “Buoni e malvagi si muovono all’unisono” … “Il mondo c’è ma è lontano. Le differenze ci sono ma sono lontane./ Potere della musica. Potere del canto. Potere del ritmo…”. Versi che rinnovano davvero la magia seducente della musica tribale e anche la forza galvanizzante delle movenze cadenzate della popstar, il magnetismo del ritmo dei concerti di Shakira.

Non manca l’apporto del significato di alcuni miti a consolidare quanto su amore e morte viene detto dall’Autore: “il mito dell’amore ‘di due anime in una, per sempre’ di Filemone e Bauci o dei gemelli Castore Polluce; si spiega come ogni dualismo, fra Terra e Cielo, concreto e astratto, bene e male, sia in realtà lo slancio irresistibile verso l’Uno.

Magia avvenuta anche per gli Album gemelli di grande successo di Shakira, pubblicati in lingua spagnola e in inglese alla fine del 2005 con le sue venti canzoni migliori, Oral Fixation, voll. 1 e 2, che trattano della ‘fissazione orale’ nel bambino, ma anche nell’adulto, riassumibili nelle quattro azioni privilegiate secondo l’artista colombiana: mangiare, cantare, ridere e parlare. E quanto della nostra vita e della nostra comunicazione fra esseri passa realmente attraverso la nostra bocca…

A proposito della famosa frase che fu detta a commento di Cent’anni di solitudine di Gabriel García Màrquez, universalmente considerato un capolavoro letterario, vale a dire che quel libro sembra scritto da un bambino di otto anni, Bonifacio Vincenzi commenta così: “…se è vero che l’uomo è un essere pensante, è altrettanto vero che le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa, quando va oltre i confini dell’Io e ridiventa come un bambino ancora ignaro di se stesso.” E afferma: “La poesia di sicuro accoglie tutte le risposte alle domande che l’Umanità continua a farsi. Le persone, però, sono troppo distratte da futili ambizioni per interessarsi minimamente al proprio destino.”

Sembra paradossale, ma purtroppo è veramente così, si perde di vista l’essenziale realizzazione del proprio destino, disperdendo energie e giornate in mille rivoli annoiati che portano a nulla.

Un’ulteriore occasione di riflessione la incontriamo verso la fine del libro dove, discorrendo della recente maternità di Shakira (già peraltro in attesa del secondo figlio) che forse è portata a vedere in tale evento capitale nella vita di ogni donna solo speranza e positività, il nostro Autore, a margine del pensiero di Georg Groddeck, ammette forse amaramente: “…un altro vincolo fatale legherà per sempre la madre al bambino. Un vincolo sorretto da un profondo senso di colpa. Una madre, in fondo, è una culla e una tomba, è colei che dà la vita perché si muoia.”

È un altro modo di vedere e di pensare la maternità, sul quale anch’io mi sono soffermata a lungo, tanto che rimango fervente sostenitrice dell’adozione di bimbi già nati, atto forse più illuminato che generarne di nuovi, ma sèguita anche a confortare e a sorreggere l’alternativa a beneficio della continuazione naturale della specie, una mia personale convinzione, che in qualche modo potrebbe legarsi al concetto esposto in esordio da Bonifacio Vincenzi e cioè l’asserzione che ‘nessuno sa da dove venga un figlio’.

Sono persuasa, infatti, che in qualche modo ‘si scelga’ di venire al mondo; dunque, rifiutarsi da parte di una donna di dar luogo a nuove vite, almeno per il periodo in cui ella è in grado di darne il transito, diventerebbe una rinunzia a collaborare con lo spirito che opera per l’eternità dell’amore, sarebbe d’ostacolo alla spinta misteriosa di ‘un altro’ che desidera ardentemente di intervenire nel mondo, vorrebbe dire rigettare la possibilità di farsi strumento di intromissione e di cooperazione di nuove creature fra noi.

Shakira, uno sguardo dal cuore è un libro scritto certamente per celebrare un’artista, nondimeno, come si arguisce, è un’occasione importante per parlare di molto, per suggerire domande e risposte cruciali sulle quali riflettere.

Poetica e insieme filosofica risulta anche la conclusione del libro: “Ad un certo punto arriva il momento in cui comprendi che è tutto finito. La parola vuole andarsene… Per un libro, però, è un po’ diverso. Sai che devi chiudere, trovi il modo migliore per farlo. La parola si ferma, tu te ne vai, ma tutto ciò che è stato” e in questo caso, ‘che è scritto’, tuttavia, “rimane per sempre.”


mercoledì 10 novembre 2010

Castrovillari - Incontro con Giada Diano


Sabato 13 novembre 2010 alle ore 17,30, a Castrovillari, nel Teatro della Sirena ( Via Ripoli 10/F), “Il Musagete” presenta il libro di Giada Diano “Io sono come Omero- Vita di Lawrence Ferlinghetti (Feltrinelli)”
Relatori Bonifacio Vincenzi e Rocco Taliano Grasso.
Filomena Bloise leggerà alcuni brani del libro.
La manifestazione sarà coordinata da Annarita Gazzaneo. Sarà presente l’autrice.

Il libro
Una biografia che ripercorre gli eventi maggiori della vita di Lawrence Ferlinghetti, uno dei più significativi rappresentanti della beat generation. Un mito che dura. Un personaggio con risvolti inediti. L’ultimo testimone vivente di una generazione perduta. L’autrice ha privilegiato il taglio soggettivo ed emozionale, dando rilievo a episodi particolari della vita di Ferlinghetti. Molti hanno a che fare con le esperienze europee del poeta e con l’influenza che la stagione culturale di cui Ferlinghetti è stato padre e nume tutelare ha avuto fuori dall’America.
L’autrice
Giada Diano, laureata in lingue e letterature straniere presso l’Università di Messina, ha conseguito un dottorato di ricerca in studi inglesi e anglo-americani presso l’Università di Catania. Esperta di controcultura americana, ha condotto seminari su alcuni dei più importanti poeti e scrittori della beat generation. Legata a Lawrence Ferlinghetti da un rapporto di profonda amicizia, è traduttrice in Italia del poeta americano, nonché sua biografa ufficiale. È autrice di Io sono come Omero, prima biografia autorizzata di Lawrence Ferlinghetti pubblicata dalla casa editrice Feltrinelli. Collabora con altre case editrici, tra cui la Giunti con la quale ha appena pubblicato le proprie traduzioni di “Poesia come arte che insorge” di Ferlinghetti; la City Lights Bookstore di San Francisco per la quale ha realizzato le traduzioni di alcuni saggi critici di Pier Paolo Pasolini; la GAM di Brescia per la quale ha curato e tradotto il volume “Cinquanta poesie di Lawrence Ferlinghetti, 50 immagini di Armando Milani”, pubblicato in edizione bilingue. E’ stata co-curatrice di una retrospettiva pittorica di Lawrence Ferlinghetti svoltasi a Roma e a Reggio Calabria nel 2010, e del relativo catalogo “Lawrence Ferlinghetti: Sixty Years of Painting”. È fondatrice e presidente dell’associazione culturale Angoli Corsari.

martedì 26 ottobre 2010

Letizia Lanza a Castrovillari




Sabato 30 ottobre 2010 alle ore 17,30, a Castrovillari, nel Teatro della Sirena ( Via Ripoli 10/F), “Il Musagete” presenta l’ultima delle sei manifestazioni legate all’edizione nazionale 2010 di “Ottobre piovono libri”.
La campagna Ottobre piovono libri: i luoghi della lettura promossa dal Centro per il Libro e la Lettura e dal Ministero dei Beni Culturali, incentiva e coordina, concentrandoli in un arco temporale definito, manifestazioni ed eventi finalizzati alla promozione del libro e della lettura, organizzati dalle istituzioni più diverse (biblioteche, scuole, librerie, case editrici, associazioni culturali, ecc.), su tutto il territorio nazionale.
Il programma della serata prevede la presentazione del libro della scrittrice veneziana Letizia Lanza Mirabile bruttezza (Studio Editoriale Gordini).
Relatori Emilia Sirangelo ed Oreste Bellini.
Interverrà Bonifacio Vincenzi, presidente de “Il Musagete”.
Filomena Bloise leggerà alcuni brani del libro.
La manifestazione sarà coordinata da Mariagrazia Scarnecchia. Sarà presente l’autrice.

Il libro
L’Altro, il Diverso. Da Aristotele a Donna Haraway, un file rouge s’intreccia a incoronare il Reietto – esposto in una poliedrica galleria di ritratti, dove i mostri più orrendi sfilano assieme al misero insetto kafkiano o agli inquietanti androgini cyborg.

L’autrice
Letizia Lanza vive a Venezia. Antichista, saggista, poeta e massima esperta di problematiche femminili nel mondo greco antico, ha all’attivo diverse pubblicazioni. Ne ricordiamo qui qualcuna delle più recenti: Vino donne amori ( di varia antichità), Venezia, 2006; Medusa. Tentazioni e Derive, Padova 2007; Donne e Sangue a Venezia, spigolature storiche di cronaca nera ( scritto con G. Distefano), Venezia, 2008.

giovedì 14 ottobre 2010

Una poesia di Federico Trupo




















E se all'improvviso...

di Federico Trupo

E se all’improvviso
sentissi la necessità
di tracciare sul foglio
un’altra vita?

Se ad un tratto
la tua voce mi chiamasse?

Sono sicuro
che hai seguito mille volte
i passi dell’aurora
per avermi.
Sono certo
che le luci del tramonto
riflesse nel mare
ti hanno detto di me.

All’improvviso,

sento il bisogno
di tracciare sul foglio

la tua voce…

lunedì 11 ottobre 2010

Benedetta Palmieri a Francavilla Marittima

Benedetta Palmieri

Sabato 16 ottobre 2010 alle ore 17,30, a Francavilla Marittima (CS), nella Sala consiliare del comune, Il Musagete presenterà la terza delle sei manifestazioni legate all’edizione nazionale 2010 di “Ottobre piovono libri”.
La campagna Ottobre piovono libri: i luoghi della lettura promossa dal Centro per il Libro e la Lettura e dal Ministero dei Beni Culturali, incentiva e coordina, nel mese di Ottobre, manifestazioni ed eventi finalizzati alla promozione del libro e della lettura, organizzati dalle istituzioni più diverse (biblioteche, scuole, librerie, case editrici, associazioni culturali, ecc.), su tutto il territorio nazionale.
Il programma della serata prevede la presentazione del romanzo di Benedetta Palmieri Un Due Tre Stella (Tullio Pironti Editore).
Introducono Paolo Munno, sindaco di Francavilla e Bonifacio Vincenzi, presidente de “Il Musagete. Relaziona Emilia Sirangelo. Filomena Bloise curerà la lettura di alcuni brani tratti dal libro.
La manifestazione sarà coordinata da Mariagrazia Scarnecchia.
Sarà presente l’autrice.
Il libro


“Quattro donne per altrettanti momenti di vita, parti di un unico percorso. Passaggi minimi, che il caso o la predisposizione individuale possono rendere irrilevanti o decisivi. Quattro racconti per provare a sciogliere un ammasso cervellotico, o a dar peso alla leggerezza. Quattro modi diversi di essere, che confluiscono in un unico sentimento umano che unisce sé agli altri. L'introiezione estrema, che si nutre a suo modo del prossimo; la coppia, imperscrutabile altalenare tra una forza rassicurante e la più imprevedibile sfuggevolezza; la condivisione corale dell'amicizia, armonia esaltante e assoluta. E poi lo stemperarsi nelle sensazioni del mondo, restando intensamente attaccati al proprio Posto.”

L’autrice


Benedetta Palmieri è nata a Napoli il 14 maggio 1973.
È laureata in Lettere Moderne; è iscritta all’Albo dei giornalisti - Elenco pubblicisti.
Dal 1996 al 1998 ha collaborato con il periodico “Il Denaro” nelle pagine della Cultura.
Dal 2001 al 2007 ha collaborato regolarmente con il quotidiano “Il Mattino”.

lunedì 4 ottobre 2010

La scrittrice tarantina Mara Venuto al Teatro della Sirena





















Evento organizzato da "Il Musagete"

CASTROVILLARI(CS)
Teatro della Sirena (Via Ripoli 10/F)
Sabato 9 ottobre 2010, ore 17,30

Libri
Compagni di vita
6

Presentazione del libro di Mara Venuto
Leggimi nei pensieri
(Cicorivolta Edizioni)

Interviene:
Bonifacio Vincenzi

Lettura scenica:
Filomena Bloise
Giuseppe Maradei

Coordina:
Francesca Rizzuto


Sarà presente l’autrice

La manifestazione rientra nell'ambito di Ottobre, piovono libri: i luoghi della lettura,
la campagna promossa dal Centro per il libro e la lettura e dal Ministero dei Beni culturali, in stretta sinergia con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

domenica 3 ottobre 2010

Incontro con la poetessa Gabriella Bertizzolo

Foto di Franco Lofrano (da sinistra: B. Vincenzi, MG. Scarnecchia,
Gabriella Bertizzolo)
Si è svolta a Trebisacce, sabato 2 ottobre, alle ore 18,00, nella Sala consiliare del comune, la manifestazione culturale "Poesia ad alta voce - Incontro con la poetessa Gabriella Bertizzolo - prima delle sei manifestazioni organizzate da "Il Musagete" nell'ambito della Campagna nazionale per la diffusione della lettura OTTOBRE PIOVONO LIBRI.

A relazionare sulla poesia di Gabriella Bertizzolo è stato Bonifacio Vincenzi. Il reading è stato curato da Filomena Bloise; a Mariagrazia Scarnecchia è toccato il compito del coordinamento della manifestazione.

Interessanti sono stati i molti interventi da parte di un pubblico attento e colto.

Gabriella Bertizzolo è nata e vive a Bassano del Grappa; è docente di Lettere nella scuola media. Dal 1989 al 2002 ha partecipato ai seminari di studio di “Ipotesi Cinema”, scuola diretta da Ermanno Olmi e alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia in qualità di giornalista freelance. Presentatrice di incontri culturali ed enogastronomici, appartiene al gruppo fondatore della confraternita thienese “Accademia dei Buongustai”. Si interessa di fotografia, cinema e psicanalisi. Partecipa ai convegni organizzati da Psiche 2000 e dall’A.I.L.A.S. (Associazione Italiana Lotta Allo Stigma) che ha come obiettivo primario quello di fornire chiare informazioni sui disturbi psichici per prevenire processi di stigmatizzazione. Attualmente sta scrivendo nuovi racconti sul disagio adolescenziale e un romanzo.


PUBBLICAZIONI:

L’Illustre Bassanese,Antonio Baggetto, monografia, Ed. Minchio,1992
A tavola con l’Asparago di Bassano, poesia conviviale, Ed. Misquile,1992
A tavola in compagnia, guida enogastronomia, Ed. La Scledense,1993
Versi in gabbia, poesia, Ed. Del Leone,1995
Antiche fessure, poesia, Ed. Del Leone, 1997 (con presentazione dell’autrice e sigillo critico di G. Bárberi Squarotti)
Mesti riverberi, poesia, Ed. Genesi, 2000 (con prefazione di Dante Maffia e sigillo critico di M. Rigoni Stern)
Tutto era inizio, poesia, Ed. Genesi, 2001 (con presentazione dell’autrice, postfazione di G. Panzani e sigillo critico di G. Bárberi Squarotti)
Il fruscio dell’attesa, poesia, Ed. Genesi, Torino, 2003 (con presentazione dell’autrice, postfazione di G. Panzani e sigillo critico di G. Bárberi Squarotti)
Argonauta, poesia, Marsilio Editori, 2007